Di rosso s'accende
il mio sentire remoto,
una luce davanti al tuo sorriso,
d'incanto tremolano le piccole
fragili foglie dorate.
Magenta rotea il sole lucido e vespertino,
s'abbraccia la vite alla sera viola
sulla strada scoscesa.
Respira la terra la sua luce nebbiosa.
Rosso il frutto.
Nera notte.
lunedì 31 ottobre 2011
martedì 18 ottobre 2011
Anteprima di ricordo nevoso,
solleva la metropoli il suo fumo secco,
scoperchia i tetti il suo vento;
frastuono di voci e parvenze,
di domeniche senza festa, di giorno stanco.
Ritorno nella casa di sasso
avvolta dal tepore che ovunque dipana il sentire.
La pioggia che viene non bagna la pietra
ma il suo turbamento antico,
passato di tempesta in tempesta,
eroso da crepe di pelle,
coriaceo dolore che non sopravvive
al suo dilavare.
Mi muovo, ti vedo.
solleva la metropoli il suo fumo secco,
scoperchia i tetti il suo vento;
frastuono di voci e parvenze,
di domeniche senza festa, di giorno stanco.
Ritorno nella casa di sasso
avvolta dal tepore che ovunque dipana il sentire.
La pioggia che viene non bagna la pietra
ma il suo turbamento antico,
passato di tempesta in tempesta,
eroso da crepe di pelle,
coriaceo dolore che non sopravvive
al suo dilavare.
Mi muovo, ti vedo.
giovedì 13 ottobre 2011
Trambusto di silente resa,
il colore del mondo dentro la mia casa di sasso,
il canto indeciso dell'allodola
rompe il tu sognare vivido presente,
il suono del pendolo ondeggia sui rami notturni,
stelle d'accesa speranza si muovono, volteggiano,
s'affacciano, s'abbracciano alla notte nera.
Cammina la luna sulla strada di latte, interrotta,
brusca, scoscesa; rimbalza, s'innalza, ricade lucente.
Solo la bruma del primo mattino risponde
al mio domandare. Più viva.
il colore del mondo dentro la mia casa di sasso,
il canto indeciso dell'allodola
rompe il tu sognare vivido presente,
il suono del pendolo ondeggia sui rami notturni,
stelle d'accesa speranza si muovono, volteggiano,
s'affacciano, s'abbracciano alla notte nera.
Cammina la luna sulla strada di latte, interrotta,
brusca, scoscesa; rimbalza, s'innalza, ricade lucente.
Solo la bruma del primo mattino risponde
al mio domandare. Più viva.
giovedì 6 ottobre 2011
le ore
Aspro il sapore lambisce le labbra
di rosa e ciliegia il tepore diffonde
passato il tempo dell' altro
ritrovi il profilo del monte,
il calore riserva l'abbraccio che arriva,
l'infuso incarnato trascina la chioma dell'albero giallo,
mentre s'arrende la bocca al venire di quieto sentire.
di rosa e ciliegia il tepore diffonde
passato il tempo dell' altro
ritrovi il profilo del monte,
il calore riserva l'abbraccio che arriva,
l'infuso incarnato trascina la chioma dell'albero giallo,
mentre s'arrende la bocca al venire di quieto sentire.
lunedì 3 ottobre 2011
Fragili le ossa dal salto ferite,
fragili e tenere le prese d'impeto,giovane,
di frenesie insolenti,
di solari strette del pugno.
Accendi la luna ora e tace il respiro
di molti presenti.
Buia è stata la strada, lucida di pioggia
più non ricordi il dolore che è stato.
Braccio proteso al futuro che avanza,
sorridi leggero di forma e sostanza.
fragili e tenere le prese d'impeto,giovane,
di frenesie insolenti,
di solari strette del pugno.
Accendi la luna ora e tace il respiro
di molti presenti.
Buia è stata la strada, lucida di pioggia
più non ricordi il dolore che è stato.
Braccio proteso al futuro che avanza,
sorridi leggero di forma e sostanza.
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