venerdì 25 novembre 2011

Sento ancora l'allodola cantare,
nella sua matura stagione di piume;
ne avverto il frullo d'ali, il becco arcuato.
Più non sarà che tiepido corpo
come anch'io e gli altri, 
terra che copre i pensieri di ieri,
il gesto ricorda la mano,
il sogno interrotto.
Nuova idea è la vita
ora che canti:
uno sguardo fuori dal sogno.





lunedì 31 ottobre 2011

Di rosso s'accende
il mio sentire remoto,
una luce davanti al tuo sorriso,
d'incanto tremolano le piccole
fragili foglie dorate.
Magenta rotea il sole lucido e vespertino,
s'abbraccia la vite alla sera viola
sulla strada scoscesa.
Respira la terra la sua luce nebbiosa.
Rosso il frutto.
Nera notte.




martedì 18 ottobre 2011

Anteprima di ricordo nevoso,
solleva la metropoli il suo fumo secco,
scoperchia i tetti il suo vento;
frastuono di voci e parvenze,
di domeniche senza festa, di giorno stanco.
Ritorno nella casa di sasso
avvolta dal tepore che ovunque dipana il sentire.
La pioggia che viene non bagna la pietra
ma il suo turbamento antico,
passato di tempesta in tempesta,
eroso da crepe di pelle,
coriaceo dolore che non sopravvive
al suo dilavare.
Mi muovo, ti vedo.




giovedì 13 ottobre 2011

Trambusto di silente resa,
il colore del mondo dentro la mia casa di sasso,
il canto indeciso dell'allodola
 rompe il tu sognare vivido presente,
il suono del pendolo ondeggia sui rami notturni,
stelle d'accesa speranza si muovono, volteggiano,
s'affacciano, s'abbracciano alla notte nera.
Cammina la luna sulla strada di latte, interrotta,
brusca, scoscesa; rimbalza, s'innalza, ricade lucente.
Solo la bruma del primo mattino risponde
al mio domandare. Più viva.




giovedì 6 ottobre 2011

le ore

Aspro il sapore lambisce le labbra
di rosa e ciliegia il tepore diffonde
passato il tempo dell' altro
ritrovi il profilo del monte,
il calore riserva l'abbraccio che arriva,
l'infuso incarnato trascina la chioma dell'albero giallo,
mentre s'arrende la bocca al venire di quieto sentire.



lunedì 3 ottobre 2011

Fragili le ossa dal salto ferite,
fragili e tenere le prese d'impeto,giovane,
di frenesie insolenti,
di solari strette del pugno.
Accendi la luna ora e tace il respiro
di molti presenti.
Buia è stata la strada, lucida di pioggia
più non ricordi il dolore che è stato.
Braccio proteso al futuro che avanza,
sorridi leggero di forma e sostanza.



venerdì 30 settembre 2011

Di giorno in giorno
di misura in misura
cresce il nostro cammino,
ancora s'avvicina la ferita
della grande città,
ancora le sue strade si snodano al mio passare
lontano sulle colline ambrate,
lontano sui campi stesi a riposo,
ora, l'estate oscura lascia il posto
al chiarore del fuoco,
ai colori d'ottobre,
alle sue chiome d'ocra.
Gli aromi del bosco
lontani ora da dove vive l'inizio.



giovedì 29 settembre 2011

E io ricordo quel giorno
in cui tutto splendeva,
la mano bambina sistemava i suoi sassi,
sotto il lillà il cielo era sereno.
Il giardino segreto dell'infanzia
lambiva la veste gialla,
la rete il muretto,
scaldava il sole i piedi
e insieme le radici dell'albero dalle mille braccia;
tra le ortiche crescevano ignari i fiordalisi.



lunedì 26 settembre 2011

Avanti ancora
rocambole e parole di fumo,
coriandoli sull'erbe grasse di verde lucente
e piogge dal tetto.
Si sente il fischio del treno che passa,
s'appiglia al rovo la linea di frontiera.
I passi  e gli sguardi




domenica 25 settembre 2011

Troppo tardi non arrivi la sera
amante di licheni e muschi
scorteccia il vento
il giorno lunare.
Mentre il sole scalpita sul pendio
l'erbe fremono al suo passare quieto d'ombra.
Promessa di pioggia è nell'aria
il tuo lenire terso scivola tremulo.
La rosa cede il suo profumo ed io l'ascolto.





venerdì 23 settembre 2011

Andava lenta
 la calma di sasso scuro
 sul selciato ombroso,
nel pomeriggio preso d'altra voce spenta,
Andava lieve l'ala dell'usignolo dal rovo.
Feroce e sordo il sole alto
più non scendeva l'imbrunire con la sera quieta.







giovedì 22 settembre 2011

Ti sporgi candida
il tuo profumo manca di vento soltanto,
le braccia fremono di respiro in respiro,
s'arriccia la vite al legno odoroso di spezie.
D'antico lamento il melo si scopre
e intorno occhieggia la rosa.
Si freme d'altra vita e d'altra siepe
lo sguardo ventoso resta.





mercoledì 21 settembre 2011

Farfalle
liquido l'occhio che guarda,
si commuove la piccola mano,
il salto freme d'incantamento,
gira intorno l'aria vespertina
e più non teme la spina.





giovedì 15 settembre 2011

martedì 13 settembre 2011

Nel verde perso del bosco
prendevi la mano pesante,
il vecchio olmo apriva le braccia
e il sentiero scorreva ombroso.
Nel fiume il vento lisciava
il sasso di muschio verde.
Sul tronco rugoso 
serpeggiava il lichene vivo.
Viene incontro la sera
mentre luccica di lunare biancore
il biancospino aguzzo 
dietro il muro di cinta, 
oltre la siepe
di casa.





Era scosceso l'antro
d'incavo vuoto e magro lamento del corpo.
Trasparenze d'ossa e gracili respiri
sottendono l'aria piano.
Un sentire diverso ci prende le mani
e cercano gli occhi l'atteso ritorno.





mercoledì 7 settembre 2011



La casa è coloro che vi abitano.
"...e tutti coloro che entravano capivano l'incedere lieve della fanciulla che oltre la soglia accarezzava l'erbe incolte..."

giovedì 1 settembre 2011

settembre

Solo tu conosci quest'aria intorno,
d'altra specie sale il ventoso pendio.
S'apre un suono d'arpa 
nel silenzioso mattino
tra voci che ridono antiche;
fiori e ronzii, erbe e venti lievi
sulla soglia lasciano il posto
al passo lento che sale.
Tutto cambia e muove l'occhio.