giovedì 21 aprile 2011

il canto

Ti muovi piano, lo vedi anche tu,
piccoli passi lividi d'impotenza,
di pugno stretto e labbra chiuse.
Guardi ma non torna il sorriso
fisso l'occhio che ascolta incolpevole.
Il male oscura la mente, il passo chiuso
nell'angoscia,il tremore del braccio che s'apre al mondo.
Non siamo più di roccia e ferro, di salto e corsa.
Fragile ora il corpo chiede un suo canto
l'ultimo sopito sotto il cielo d'estate. 







giovedì 14 aprile 2011

Tu conosci la fatica del camminare
per strade percorse a ritroso
nel tempo che viene,
tu sai l'ansia che prende 
la sera di quiete amorfa,
l'immobile senso del tramonto prossimo.
Stupefatti ascoltano i dottori
di tanta fermezza il dono è fatto,
il sapere non va insieme al capire
ma anzi lo precede sul selciato
umido di pioggia.



mercoledì 13 aprile 2011

Sai di essere ciò che da sempre si cela
nell'antico incantamento,
madre se fosse stata per una volta ancora,
madre di terra nera in mille rivoli
assapora il fango umido di nebbie,
stringe il polso duro di salgemma
quel bimbo che sei stato porge ora il volto
e il tuo richiamo muto



martedì 5 aprile 2011

Una goccia cade sull'atollo di un sorriso,
madreperla e alghe svaporano intorno.
Siepi d'onde nell'altro oceano 
che muove il tuo corpo leggero,
sirene spiegate nel vento audace 
che morde la sera.
Vuoto il sentire
ancora riposa
piano il tuo ventre.




sabato 2 aprile 2011

Ancora presto per essere vero
un nuovo corso del tempo
inonda e lambisce la pace serena,
fanghiglia la sera rapisce il pensiero.
Il tempo che spinge.